lunedì 25 febbraio 2008

VINI LUCANI




Aglianico del Vulture
…vino dalle antiche origini che ci propone ancora oggi ...
PROFUMI COLORI RIFLESSI SAPORI
della
MAGNA GRECIA
Rosso rubino, dal sapore fruttato e vellutato ;ha un aroma gradevole , in quanto richiama sentori di frutti di bosco.
Alcolico al punto giusto e invecchiato in botti di rovere nelle antiche e freschissime cantine scavate nella grotta vulcanica.
E’un vino di origine greca prodotto in Basilicata sin dal lontano VIII° secolo a.C. .
Furono proprio i Greci a portare nelle nostre terre l ’antico vitigno,chiamato appunto ELLENICO, nome trasformato in AGLIANICO. Tanto apprezzato dagli ENOTRI , in epoca romana, da quel vitigno si otteneva il mitico “Falernum”che rallegrava le tavolate dei ROMANI.
Questo vino, a cui i terreni vulcanici danno caratteristiche uniche, ha assunto la DOC (denominazione – origine – controllata) nel 1971. E’ prodotto solo nei terreni collinari del VULTURE-MELFESE che gli conferiscono profumi, colori e sapori particolari.




Meritevole di particolare attenzione è il
Grottino

Prodotto a Roccanova (PZ).



Plinio il vecchio,nel periodo romano, scrisse in una delle sue opere che, non lontano da GRUMENTUM , si producevano ottimi vini , chiamati LAGARINI .
Si trattava già dei vini prodotti nel territorio di ROCCANOVA ?
Questa ipotesi è stata confermata, in quanto, da epoche remote, in questo paesino lucano “saper fare il vino” è considerata una vera e propria arte esercitata da contadini tenaci molto legati alle loro tradizioni.
Nel territorio di ROCCANOVA sono ancora numerosi i vigneti che, grazie al particolare terreno collinare ed a condizioni climatiche favorevoli producono Uve di qualità.
Numerose sono anche le grotte, tipiche ed antiche cantine scavate nelle rocce arenarie, nella periferia del paese.
E’ proprio lì che, in botti di rovere o castagno, il vino invecchia assumendo sapori ed aromi che lo rendono un prodotto gradevole ed apprezzato da chi ricerca la qualità e la tipicità.
L’ otto dicembre si svolge la sagra del vino per festeggiare il prodotto più conosciuto del posto, che nel 2000 ha ottenuto l’ IGP con la denominazione di “Grottino di Roccanova”
….Altri vini Lucani…
In BASILICATA, si producono anche altri vini pregiati a cui è stato assegnato il marchio‘ IGP (indicazione – geografica – protetta ) che valorizza i vitigni autoctoni, tra questi ne ricordiamo alcuni , prodotti nelle zone del Materano e del Metapontino :
• Il DRAGONE di Matera.
• Il LUNATI di Nova Siri.
• Il Vino delle cantine LANZOLLA, Montalbano Ionico.

martedì 19 febbraio 2008

UN PO' DI STORIA.....

SULLA COSTA IONICA della Basilicata, intorno al VII secolo a.C., approdarono COLONI PROVENIENTI DALLA GRECIA, attratti da terre fertili bagnate da fiumi ricchi di acque, alcuni navigabili (Agri e Sinni). Le piccole comunità elleniche, col tempo, diedero vita a due città straordinarie: METAPONTO ed HERACLEA
METAPONTO
La colonia fu fondata dagli Achei nel 630 a.C. fra la foce del fiumeBradano e quella del Basento.Alleata con Sibari e Crotone, distrusse Siris e. dopo la guerra di Pirro,si alleò con Roma,ma la tradì ,successivamente con Annibale. Le continue e rovinose guerre devastarono il suo territorio e segnarono, a poco a poco la decadenza della splendida città che era stata anche sede della scuola di PITAGORA, famoso filosofo e matematico.
Gli scavi hanno portato, alla luce uno splendido museo all’aperto in cui si possono ammirare i resti del tempio dedicato ad Apollo Liceo, l’agorà, l’anfiteatro, nonché i due colonnati (TAVOLE PALATINE) del tempio dedicato a Hera.

HERACLEA
Fu fondata sui resti dell’antica SIRIS, colonia dei Colofoni, provenienti dall’Asia Minore e poi distrutta da Sibari e Crotone. Heraclea, splendida e potente città della MAGNA GRECIA, fu sede della LEGA ITALIOTA, coalizione di colonie greche. L’elevato tenore di vita e la ricchezza artistica e culturale della città è testimoniata da numerosi reperti conservati presso il MUSEO DELLA SIRITIDE di Policoro.
Heraclea decadde dopo le rovinose battaglie fra Pirro e i Romani e il devastante passaggio di Annibale e, successivamente, passò sotto il dominio dei ROMANI.

A Policoro si possono visitare:
- l'impianto urbano del quartiere artigianale, con fornaci, sulla collina di Policoro;
- l'area sacra coni resti degli altari votivi dedicati a Demetra e a Dioniso;
- nel Museo di Policoro: corredi funerari, utensili e oggetti di uso quotidiano, monete, armi, gioielli finemente lavorati, vasellame , lucerne…
Le "Tavole di Heraclea", importante documento per la gestione delle aree sacre e agricole, sono conservate a Napoli, presso il Museo della Magna Grecia;
ALTRI INSEDIAMENTI SI TROVANO IN ZONE PIU' INTERNE POICHE' I GRECI RISALIVANO LUNGO IL FIUME SINNI, ALLORA NAVIGABILE, PER CERCARE NUOVE TERRE